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Gli antagonisti dei recettori AT1

Nella storia del SRA, la sintesi degli antagonisti dei recettori AT1 può essere considerata nello stesso tempo come un punto di arrivo ed un punto di partenza, perché essa ha sicuramente contribuito a rendere più efficace e razionale il trattamento di numerose patologie, ma - proprio per i risultati...

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Detalles Bibliográficos
Formato: Online Artículo Texto
Lenguaje:English
Publicado: 2007
Materias:
Acceso en línea:https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7120661/
http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0567-9_11
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description Nella storia del SRA, la sintesi degli antagonisti dei recettori AT1 può essere considerata nello stesso tempo come un punto di arrivo ed un punto di partenza, perché essa ha sicuramente contribuito a rendere più efficace e razionale il trattamento di numerose patologie, ma - proprio per i risultati ottenuti, spesso inaspettati - ha dato anche il via a nuove ricerche, necessarie per chiarire il meccanismo con cui funzionano realmente questi antagonisti: essi infatti si sono dimostrati efficaci non solo nella IA e nello scompenso cardiaco (cioè in condizioni in cui è sicuramente coinvolto il SRA) (Pitt 2002; Ruddy e Kostis 2005), ma anche in altre patologie, che non appaiono legate in via primitiva ad un disordine di questo sistema, come lo stroke, l’aterosclerosi, la nefropatia diabetica, il decadimento delle funzioni cognitive e perfino di quelle sessuali (Koh e coll. 2003; Sierra e de la Sierra 2005).
format Online
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id pubmed-7120661
institution National Center for Biotechnology Information
language English
publishDate 2007
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spelling pubmed-71206612020-04-06 Gli antagonisti dei recettori AT1 I recettori dell’angiotensina Article Nella storia del SRA, la sintesi degli antagonisti dei recettori AT1 può essere considerata nello stesso tempo come un punto di arrivo ed un punto di partenza, perché essa ha sicuramente contribuito a rendere più efficace e razionale il trattamento di numerose patologie, ma - proprio per i risultati ottenuti, spesso inaspettati - ha dato anche il via a nuove ricerche, necessarie per chiarire il meccanismo con cui funzionano realmente questi antagonisti: essi infatti si sono dimostrati efficaci non solo nella IA e nello scompenso cardiaco (cioè in condizioni in cui è sicuramente coinvolto il SRA) (Pitt 2002; Ruddy e Kostis 2005), ma anche in altre patologie, che non appaiono legate in via primitiva ad un disordine di questo sistema, come lo stroke, l’aterosclerosi, la nefropatia diabetica, il decadimento delle funzioni cognitive e perfino di quelle sessuali (Koh e coll. 2003; Sierra e de la Sierra 2005). 2007 /pmc/articles/PMC7120661/ http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0567-9_11 Text en © Springer-Verlag Italia 2007 This article is made available via the PMC Open Access Subset for unrestricted research re-use and secondary analysis in any form or by any means with acknowledgement of the original source. These permissions are granted for the duration of the World Health Organization (WHO) declaration of COVID-19 as a global pandemic.
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