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Le infezioni da Papillomavirus

Evidenze epidemiologiche molecolari indicano che il DNA di almeno uno dei 15 tipi oncogeni di Papillomavirus umano (HPV) viene rilevato virtualmente in tutte le lesioni carcinomatose e che l’infezione persistente da HPV ad alto-rischio è la causa necessaria ma non sufficiente per il processo carcino...

Descripción completa

Detalles Bibliográficos
Formato: Online Artículo Texto
Lenguaje:English
Publicado: 2008
Materias:
Acceso en línea:https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7122310/
http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0852-6_2
Descripción
Sumario:Evidenze epidemiologiche molecolari indicano che il DNA di almeno uno dei 15 tipi oncogeni di Papillomavirus umano (HPV) viene rilevato virtualmente in tutte le lesioni carcinomatose e che l’infezione persistente da HPV ad alto-rischio è la causa necessaria ma non sufficiente per il processo carcinogenico. Sebbene il rilevamento di DNA di HPV in tutte le lesioni cancerose non sia prova definitiva del suo ruolo causale nella carcinogenesi, è stato valutato che il rischio relativo di cancro associato con i genotipi oncogeni di HPV è addirittura più alto del rischio di carcinoma polmonare associato con il fumo. In natura sono stati identificati più di 120 genotipi di HPV, di cui circa 40 possono infettare il tratto genitale; di questi, 15 sono fortemente associati al cancro della cervice. Il meccanismo biologico di trasformazione maligna è stato ben caratterizzato. In sintesi, il potenziale oncogenico di questi virus è legato ai geni virali E6 e E7. La oncoproteina virale E6 inizia la degradazione della proteina anti-oncogenica (p53), mentre la oncoproteina virale E7 porta all’inattivazione di un’altra proteina di soppressione tumorale (RB). Questi effetti sinergici sono passaggi importanti della carcinogenesi in quanto danno luogo alla perdita del controllo del ciclo cellulare. Sulla base della loro presenza in lesioni benigne o maligne della cervice, questi virus sono stati definiti come HPVs a basso, medio od alto rischio oncogeno. Gli HPV vengono tipicamente trasmessi nelle donne entro pochi anni dall’inizio della loro attività sessuale e, prevalentemente, sono causa di infezioni transitorie e clinicamente irrilevanti che nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente senza alcuna conseguenza patologica e con cambiamenti citologici temporanei. Fortunatamente, a seguito dell’infezione primaria, soltanto una minoranza di donne mantiene una infezione persistente (circa il 10% dopo 5 anni) ed è questo gruppo più piccolo che ha un sostanziale rischio (più del 50%) di sviluppare lesioni precancerose ad alta malignità (HSIL) o, in assenza di uno screening efficace, il carcinoma della cervice (CC) uterina.